Integrazione in gravidanza: cosa non può mancare
L’integrazione in gravidanza è di fondamentale importanza perché aumentano le necessità di vitamine e minerali. Quello che forse non sapete è che ci sono alcuni micronutrienti che dovete assumere ancor prima del concepimento. Prima di iniziare vi ricordo che l’integrazione non sostituisce in nessun modo un’alimentazione sana e variata (maggiori info qui). Quindi no, non potete prendere una pillolina magica al posto di un bel piatto di verdura o di una porzione di frutta.
Integrazione in gravidanza: prima del concepimento
- Acido Folico e folati sono vitamine del gruppo B, detti anche vitamina B9. Il nome Deriva da “folium”” e significa “foglia” perché sono contenuti soprattutto nei vegetali a foglia verde. Quando si desidera un bimbo ciò che assumiamo tramite l’alimentazione non è più sufficiente, si deve quindi integrare con un supplemento. Questo dovrebbe essere fatto a partire da 2 mesi prima rispetto al concepimento e per tutto il I° trimestre con un dosaggio di 400 microgrammi. L’acido folico è importante per la prevenzione dei difetti del tubo neurale (spina bifida), per le malformazioni di labbro e/o palato (labbro leporino) e degli arti.
- Iodio: la sua assunzione è raccomandata prima del concepimento fino alla fine del I° trimestre. Questo perché una sua carenza è correlata ad un aumento della possibilità di aborto spontaneo, mortalità perinatale, anomalie congenite e disturbo del neuro-sviluppo. L’adeguato apporto di iodio garantisce una corretta produzione di ormoni tiroidei per il nascituro dato che la tiroide fetale inizia a funzionare intorno alla 12° settimana. I LARN raccomandano un apporto di 200 mg al giorno raggiungibile con ill consumo di sale iodato e/o integratori a base di iodio.
Integrazione in gravidanza: per tutto il periodo
- Ferro: anche in questo caso è importante che sia assunto almeno fino alla fine del I° trimestre perché si accumula nei tessuti del feto. Una sua carenza è associata ad anemia sideropenica che potrebbe influenzare lo sviluppo e la crescita del feto ed aumentare il rischio di parto pretermine, basso peso alla nascita ed emorragie dopo il parto. Inoltre una carenza di ferro è associata ad un maggiore rischio cardiovascolare del nascituro in età adulta. Consumare alimenti ricchi in ferro come ad esempio carne, pesce, legumi e verdure a foglie verde ed abbinare quelli ricchi in ferro non-eme (legumi e verdure a foglia verde) ad acido ascorbico ne migliora l’assorbimento. I LARN raccomandano di assumere 27 mg al giorno di ferro, ma di non andare oltre questo livello per evitare complicazioni pericolose come ad esempio ipertensione gravidica.
- Calcio: una corretta assunzione di questo importante minerale è indispensabile per limitare il rischio di un elevato peso alla nascita, ridurre il rischio di parto pre termine e per migliorare il controllo delle pressione arteriosa. In gravidanza il suo fabbisogno aumenta in modo importante per lo sviluppo neonatale: questo si traduce in una mobilitazione del calcio dalle ossa della mamma. In poche parole si, è preso direttamente dal suo scheletro. I LARN raccomandano un apporto giornaliero di 1200 mg di calcio durante tutto il periodo della gravidanza. Per raggiungere questo livello bisogna bilanciare correttamente l’assunzione degli alimenti che ne sono ricchi: latte e derivati, cereali, vegetali e acqua minerale. L’integrazione di 1,5-2,0 mg al giorno è valutata dallo specialista per le donne a rischio di pressione alta e/o pre-eclampsia e dalla 20° settimana fino al termine della gravidanza.
Integrazione in gravidanza: e ancora…
- Vitamina D: nelle prime fasi della gravidanza è direttamente coinvolta nel sistema immunitario contribuendo all’impianto dell’embrione oltre che nella regolazione delle secrezioni ormonali. Alcuni studi hanno dimostrato una correlazione tra bassi livelli di Vit. D della futura mamma e basso peso alla nascita, compromissione dello sviluppo scheletrico del neonato, allergie ed infezioni repiratorie. L’assunzione di questa vitamina tramite alimentazione è limitata a pochi cibi che ne sono ricchi: olio di fegato di merluzzo, fegato, uova, salmone e aringhe, burro e formaggi grassi. La vitamina D è sintetizzata nell’organismo grazie all’esposizione solare, ma questo non è risultato sempre sufficiente. Pertanto in Italia è raccomandata una supplementazione di 600 IU al girono (corrispondente a 15 mg/die) a tutte le donne in gravidanza. Per quelle più a rischio di ipovitaminosi si aumenta fino a 1000-2000 IU al giorno.
Se volete altre informazioni:
- sull’alimentazione in gravidanza le trovate qui,
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Vi ricordo che questi (così come tutto quello che leggete nel mio blog) sono consigli generali e non sostituiscono in nessun modo il parere e la visita dello specialista.
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